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30/03/2021

Latte e Formaggi: 100% italiani

Secondo un'indagine di Istituto Piepoli, il consumatore preferisce il banco frigo al servito. Il top delle preferenze vanno ai formaggi e derivati 100% italiani e locali.

Nel mese di marzo 2021, nell’ambito del programma Cibus Lab, diretto da GDONews in cooperazione con Fiere di Parma, Istituto Piepoli ha svolto un sondaggio su un campione significativo di consumatori, rappresentativo della popolazione italiana adulta, con due importanti obbiettivi: da un lato indagare mutamenti ed evoluzioni nelle dinamiche di consumo del dairy, dall’altro verificare qual è la relazione tra consumatore e punto vendita della GDO.

Il primo dato emerso dall’indagine – ne ha parlato Sara Merigo, Responsabile della Direzione Commerciale di Istituto Piepoli, è che latte e derivati sono prodotti molto presenti nella dieta degli italiani. La percentuale di intervistati che ha dichiarato di consumare questi generi alimentari è difatti decisamente alta, ed è pari al 98% del campione. All’opposto, esiste un 2% della popolazione maggiorenne che non beve mai il latte e non mangia latticini, principalmente a causa di allergie o intolleranze alimentari (in Italia secondo l’Istat sono presenti 300 mila allergici al latte e 1,1 milioni di allergici al lattosio che nel complesso corrispondono a circa il 2% dell’intera popolazione).

I prodotti lattiero-caseari più amati sono i formaggi (sia freschi sia stagionati), consumati dal 92% dei rispondenti e apprezzati da nord a sud senza significative differenze a livello di area geografica. Latte e yogurt rientrano invece nelle abitudini alimentari di circa 8 italiani su 10 (anche in questo caso non sono emerse differenze di rilievo tra le macro-regioni italiane).

Riguardo all’andamento dei consumi di latte e derivati negli ultimi 12 mesi, i dati del sondaggio segnalano una crescita: se consideriamo il saldo tra quanti hanno affermato di aver aumentato il consumo (17%) e quanti lo hanno ridotto (13%) otteniamo un valore pari a +4%. Il restante 70% del campione non ha invece modificato le proprie abitudini alimentari nel corso dell’ultimo anno.

Soffermandoci su quanti hanno diminuito il proprio consumo di prodotti lattiero-caseari, le motivazioni che hanno portato a ridurre o eliminare dalla propria dieta questi alimenti riguardano principalmente la salute personale (diete che non prevedono latticini, allergie/intolleranze alimentari, necessità di evitare alimenti con un alto contenuto di grassi e così via).

Lo studio ha poi focalizzato l’attenzione sui driver d’acquisto di latte e derivati. È emerso che gli intervistati prediligono mettere nel proprio carrello soprattutto prodotti d’origine 100% italiana (45%), di “alta qualità” (40%) e di marca (22%). Da notare, inoltre, che circa una persona su dieci considera un plus l’aggiunta in fase di produzione di ingredienti funzionali al benessere (come fermenti lattici, probiotici, Omega3, vitamine, etc.) e la presenza della certificazione di benessere animale.

Dando uno sguardo al futuro, relativamente ai trend di consumo, potrebbe ulteriormente aumentare la richiesta di prodotti 100% italiani (saldo tra quanti pensano che aumenteranno il consumo di prodotti con questa caratteristica e quanti pensano che lo ridurranno pari a +32%), biologici (saldo pari a +31%) e provenienti da aziende locali (saldo pari a +30%). Si osservano poi alcune differenze a livello territoriale. Al nord ovest le scelte dei consumatori si orienteranno sempre di più verso prodotti che impiegano latte proveniente da allevamenti biologici e che garantiscono il benessere animale. Al nord est e al centro saranno invece i prodotti locali a raccogliere in modo sempre maggiore le attenzioni dei clienti, mentre al sud si consoliderà sempre di più come primo driver d’acquisto l’origine 100% italiana del prodotto.

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