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30/05/2020

Covid-19: Italiani sempre più stressati

ANSIA, insonnia e malessere crescente, questo quanto emerge dagli ultimi dati dello "stressometro", realizzato dall'Istituto Piepoli per il Consiglio nazionale Ordine degli Psicologi.

ANSIA, insonnia e malessere crescente. Sugli italiani pesano paura e incertezza. Quasi uno su due si definisce stressato (42%), mentre il 24% ha disturbi del sonno, irritabilità il 22%, umore depresso il 18%, problemi alimentari il 10%. Non mancano conflitti relazionali per il 7%,  di coppia per il 4% e con i figli per il 3%. Siamo di fronte a una emergenza sanitaria che ha portato anche a un’emergenza psicologica e che come tale va affrontata. La fotografia della situazione emerge dagli ultimi dati dello “stressometro“, realizzato dall’Istituto Piepoli per il Consiglio nazionale Ordine degli Psicologi.

Dati che emergono già da altri studi che parlano di  forme di disagio psicologico sono fortemente aumentate a causa dell’emergenza sanitaria. “L’emergenza psicologica è stata determinata da vari fattori: paura del contagio, stravolgimento della quotidianità, peggioramento delle condizioni di lavoro per le categorie più esposte, senza contare le problematiche derivanti dalla convivenza forzata. C’è poi un aspetto molto sentito: la situazione politico-economica che per il 58% degli intervistati ha influito “molto o abbastanza” sulla condizione di stress”, spiegaDavid Lazzari, presidente del Consiglio nazionale Ordine degli psicologi.

Gli operatori sanitari

Il disagio psicologico è particolarmente importante per due categorie: gli operatori sanitari e i minori. Uno studio ha esaminato circa mille e trecento operatori sanitari, soprattutto medici ed infermieri a Wuhan, epicentro dell’epidemia cinese di Covid-19, e in altre regioni del paese. Tutti sanitari che lavoravano negli ospedali o comunque in prima linea. “Il 70% ha riferito di provare elevato stress, più della metà, il 50,4%, ha riportato sintomi di depressione, il 44,6% ha mostrato sintomi di ansia e il 34% insonnia. I soggetti in prima linea risultano i più colpiti, con il 52% in più di problemi psicologici rispetto agli altri, e in questo ambito gli operatori di genere femminile e gli infermieri hanno dati peggiori in tutte le forme di disagio psichico”; spiega Lazzari. I medici e gli infermieri più esposti hanno il 57% in più di disturbi d’ansia, il 60% in più di stress e il doppio di disturbi del sonno.
I ragazzini

“I minori – aggiunge Lazzari – sono tra i soggetti più a rischio perché hanno una ridotta capacità di razionalizzare la situazione?e tendono a tenersi dentro il disagio senza manifestare problemi. Hanno dovuto fare i conti con un nemico nuovo e invisibile come il virus. Inoltre, hanno subito uno stravolgimento della quotidianità con la privazione della scuola, del movimento all’aria aperta, della frequentazione degli amichetti. La ripresa delle attività fuori casa va preparata attentamente. Ai genitori si raccomanda una presenza costate accanto ai più piccoli accompagnandoli con attenzione e amore verso il ritorno alla normalità. Un minore che si sente solo davanti a questi cambiamenti repentini di scenario è più a rischio di stress e disagio”.

Il sostegno
Il peggioramento dello stato psicofisico degli italiani è un dato di fatto. Questo richiederebbe strategie di prevenzione e di sostegno. “Se davvero si vuole preservare la salute dei cittadini ed evitare ricadute sul piano economico, sociale, relazionale. Invece, il Decreto Rilancio, su oltre 50 miliardi stanziati per fronteggiare l’emergenza da Covid-19, purtroppo non investe un euro sul versante dell’assistenza psicologica. Si prevede un generale rafforzamento del Servizio Sanitario Nazionale, il che è un fatto molto positivo, senza tuttavia contemplare il potenziamento del supporto psicologico e in particolare senza favorire l’assunzione di psicologi che dunque rimangono una presenza numericamente irrisoria all’interno del Ssn. Di fatto, durante l’emergenza, l’assistenza psicologica è stata garantita solo grazie alle azioni di volontariato degli psicologi italiani che si sono mobilitati sul territorio per garantire un supporto”, aggiunge Lazzari.
Valeria Pini per la Repubblica