Secondo un sondaggio dell'Istituto Piepoli per QN, due italiani su tre hanno fiducia nel nuovo pontefice. Da Gaza ai migranti, ecco cosa si aspettano da Prevost.
Nelle ultime settimane, dall’addio a Papa Francesco (ma già da quelle precedenti, con il rapido peggioramento delle sue condizioni di salute) a dominare la scena pubblica sono state le vicende legate alla chiesa cattolica.
Non stupisce dunque che l’Habemus Papam fosse particolarmente atteso dai nostri concittadini. I credenti erano naturalmente desiderosi di conoscere il nuovo successore di San Pietro, ma era un momento atteso anche dai non credenti, visto l’impatto che un Pontefice ha sull’andamento di tutto il Pianeta. Si è trattato, tra l’altro, dal punto di vista dei media e dell’informazione, del primo Conclave dell’era dominata dalla comunicazione social e dall’intelligenza artificiale, fatto che, come è noto, non è stato irrilevante nel racconto.
Ma che emozioni hanno provato gli italiani all’annuncio dell’elezione di Robert Francis Prevost? Il sentimento che i nostri intervistati hanno indicato più di frequente è la “speranza”. Dato particolarmente significativo visto che proprio alla speranza è dedicato il Giubileo che il nuovo Pontefice è chiamato a guidare. Tra l’altro, a manifestarla sono stati sia i cattolici praticanti che i non praticanti, ma anche chi cattolico non è sembra affidare le proprie speranze a Papa Leone XIV.
Certo, la maggior parte di coloro che si erano affrettati sotto il balcone della basilica di San Pietro e che seguivano l’annuncio in TV non si aspettava che sarebbe stato pronunciato il nome del cardinale Prevost, tanto che, in seconda posizione, tra le reazioni più diffuse troviamo proprio la sorpresa. A dire il vero, ad aver accolto la notizia con stupore sono stati soprattutto i cattolici non praticanti, mentre tra i praticanti, che forse avevano maggior familiarità con il suo nome, in tanti hanno indicato la gioia.
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