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08/07/2021

DDL Zan

Livio Gigliuto, Vice Presidente dell'Istituto Piepoli, ospite di Giorgia Rombolà a Studio24 in onda su RaiNews24, per una fotografia dell'Italia e dell'Opinione pubblica sui temi della politica e dell'attualità.

Oggi a Studio24 condotta dalla giornalista di SkyTg24, Giorgia Rombolà, una puntata importante in cui si è discusso del DDL Zan e Referendum sulla Giustizia.

Livio Gigliuto, Vicepresidente dell’Istituto Piepoli ha commentato il sondaggio settimanale che Istituto Piepoli ha condotto su un campione rappresentativo di italiani adulti.

Qualche mese fa, una prima rilevazione mostrava come 3 cittadini su 4, in maniera trasversale, fossero a favore dell’approvazione del DDL Zan; nelle ultime settimane, invece, anche per l’intervento della chiesa che ha un peso importante su alcune aree dell’elettorato, cambia qualcosa: quel 75% diventa un 60% di favorevoli che si dividono così:

  • una metà lo approverebbe così com’è (29%)
  • un’altra metà è più aperta ad eventuali modifiche (31%)

Il 17% dice che non va approvato. Rispetto all’ultima rilevazione, inoltre, è cresciuta la percentuale degli incerti, degli indecisi (23%).

Gli elettori del Centro-Sinistra sono i più determinati sull’approvazione del testo (40%), lo accettano anche gli elettori del M5S (36%), mentre gli elettori del Centro-Destra sono i più contrari, 1 su 3 circa.

Per quanto concerne il Leader del M5S, per la maggior parte del campione, il 56%, la risposta è una sola. Giuseppe Conte (89% all’interno del M5S).

Sulla riforma della giustizia, di cui gli italiani sentono parlare da diversi anni ed è un tema molto sentito dalla maggior parte degli italiani che per il 56% si dice favorevole.

Questa settimana c’è una lieve flessione (-2%) sulla fiducia al Presidente del Consiglio che comunque resta molto alta (67%). Crescono tutti i Leader del M5S, anche grazia alla visibilità che stanno avendo, sebbene questo non impatti le intenzioni di voto. Anzi, è da due settimane di fila che si rileva una lieve flessione (-0,5%)  del M5S. Cala anche il PD e forza Italia e cresce Azione (+1%) e Fratelli d’Italia (+0,5%) La Lega rimane primo partito (20,5%) seguito appunto da Fratelli d’Italia (20%).